Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, edizione critica a cura di Giovanni Biancardi e Alberto Cadioli, Milano, Il muro di Tessa, 2010.

Autore dell’opera*: Ugo Foscolo (Zante, 1778 – Londra, 1827)

Titolo dell’opera*: Dei Sepolcri

Ambito cronologico*: età contemporanea / XIX secolo

Ambito linguistico*: Italiano

Tipo trasmissione dell’opera*: A stampa

Tipologia di testimone/i su cui si basa l’edizione:

  • A stampa

Titolo edizione*: Dei Sepolcri

Curatore edizione*: Giovanni Biancardi e Alberto Cadioli

Tipologia di edizione*: edizione critica

Sede di pubblicazione*: Milano, Il muro di Tessa

Anno di pubblicazione*: 2010

Lingua di pubblicazione: Italiano

Dati bibliografici completi: Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, edizione critica a cura di Giovanni Biancardi e Alberto Cadioli, Milano, Il muro di Tessa, 2010. ISBN: 978-88-902928-3-5

Autore recensione/scheda*: Viola Bianchi

Tipologia di contributo*: scheda

Dati bibliografici della recensione/scheda*: OEC

1.

Si affiancano alle indicazioni bibliografiche le sigle utilizzate dai curatori dell’edizione critica, al
fine di renderne più agevole la consultazione.

• prima edizione dell’opera:*

Ugo Foscolo, Dei Sepolcri. Carme, Brescia, Bettoni, 1807 [B1807]

I curatori siglano [Ba1807] un esemplare della princeps in carta sopraffina, contenuto in una
miscellanea di edizioni bettoniane della seconda metà del XIX secolo, il quale «si distingue dalle
restanti copie della prima edizione poiché ci ha conservato una prova di stampa del fasc. 2 […] e
perché reca alle pp. 22, 25, 26 dei fascc. 3 e 4 correzioni e postille di mano quasi certamente
dell’autore (miste a fitte annotazioni a matita di primo Novecento)» (p. CXXII).
Vengono inoltre segnalati, a p. cxx, l’unico esemplare dedicato tipograficamente ad personam e, a
p. cxxi, le più recenti riproduzioni anastatiche della princeps.

successive edizioni vivente l’autore:

Quelle utilizzate per la ricostruzione del testo critico sono:

  • Dei Sepolcri. Poesie di Ugo Foscolo, di Ippolito Pindemonte e di Giovanni Torti. Aggiuntovi uno squarcio inedito sopra un monumento per Parini di Vincenzo Monti, Brescia, Bettoni, 1808 [B1808]
  • Dei Sepolcri. Poesie di Ugo Foscolo, d’Ippolito Pindemonte e di Giovanni Torti. Aggiuntovi uno squarcio di Vincenzo Monti sullo stesso soggetto ed una Dissertazione di Gerolamo Federico Borgno traduzione dal latino. Con alcune altre poesie già divulgate, Milano, Silvestri, 1813 [S1813]

Alle pp. CXXVIII-CXXXII sono inoltre segnalate «altre edizioni uscite vivente Foscolo [che] pur non risultando utili per la ricostruzione del testo, possono tuttavia permettere una migliore descrizione della storia editoriale dei Sepolcri nel periodo di tempo compreso tra il 1807 e l’anno della morte del poeta» (p. CXXVIII). Tra queste, si segnala in particolare G1807 (I Sepolcri. Versi di Ugo Foscolo e d’Ippolito Pindemonte, Verona, Gambaretti, 1807), le cui varianti sono state inserite in apparato «perché, sebbene introdotte da Ippolito Pindemonte, […] sono comunque dotate di un’indiscutibile valenza storico-culturale ed entrarono in modo specifico nella costituzione della vulgata del testo,
fin dalla loro uscita e lungo tutto il corso del secolo XIX» (p. CXL).

edizioni postume:

Il paragrafo Altre edizioni ottocentesche e questioni testuali (pp. XCIX-CVIII) prende in esame alcune tra le edizioni delle opere che si susseguirono a partire dagli anni Trenta, le quali «Nulla di nuovo aggiungono per il testo dei Sepolcri» (p. XCIX), ma che vengono citate «come esempio di una prassi filologica che, nel proprio orizzonte, non aveva ancora l’adesione il più possibile precisa alle lezioni di uno scrittore» (ivi).
Si indicano di seguito le raccolte poetiche foscoliane segnalate dai curatori:

  • Ugo Foscolo, Poesie, Milano, Società Tipografia de’Classici Italiani, 1832.
  • Ugo Foscolo, Scelte opere, in gran parte inedite sia in prosa che in verso, con nuovi cenni biografici e note del professore Giuseppe Caleffi, [Firenze], Poligrafia Fiesolana, 1835, 2 voll., vol. I.
  • Ugo Foscolo, Prose e poesie edite ed inedite, ordinate da Luigi Carrer, e corredate dalla vita dell’autore, Venezia, con i tipi del Gondoliere, 1842).
  • Ugo Foscolo, Opere edite e postume, Firenze, Le Monnier, 1850-1862, 12 voll., vol. IX, Poesie raccolte e ordinate da F. S. Orlandini, 1856.
  • Ugo Foscolo, Poesie, edizione critica per cura di Giuseppe Chiarini, Livorno, Vigo, 1882.
  • Ugo Foscolo, Le poesie, edizione completa a cura di Guido Biagi, Firenze, Sansoni, 1883.
  • Ugo Foscolo, Le poesie, nuova edizione con riscontri su tutte le stampe, discorso e note di Giovanni Mestica, Firenze, Barbèra, 1889.

• edizione corrente e testo su cui si basa:

Si segnalano in particolare le seguenti raccolte, in cui è possibile leggere in edizione economica il
carme foscoliano:

  • Ugo Foscolo, Sepolcri, Odi, Sonetti, a cura di Donatella Martinelli, Milano, Mondadori (Oscar Classici), 1987 e successive edizioni [l’ultima è del 2019] (il testo segue l’edizione critica Ugo Foscolo, Poesie e carmi, a cura di Francesco Pagliai, Gianfranco Folena, Mario Scotti, Firenze, Le Monnier (Edizione nazionale delle Opere di Ugo Foscolo), 1985, con qualche aggiustamento grafico, segnalato a p. 35).
  • Ugo Foscolo, Poesie, a cura di Matteo Palumbo, in collaborazione con l’Associazione degli italianisti, Milano, Rizzoli (BUR), 2010 [il testo segue l’edizione critica Ugo Foscolo, Poesie e carmi, a cura di Francesco Pagliai, Gianfranco Folena, Mario Scotti, Firenze, Le Monnier (Edizione nazionale delle Opere di Ugo Foscolo), 1985].

2.

• precedente edizione critica del testo*: NO

precedente edizione scientifica di riferimento*

La prima edizione dei Sepolcri a definirsi (impropriamente) ‘critica’ fu quella a cura di Chiarini (Ugo Foscolo, Poesie, edizione critica per cura di Giuseppe Chiarini, Livorno, Vigo, 1882), la quale, tuttavia, «Nonostante le dichiarazioni dell’editore […], propone […] un testo ancora una volta diverso rispetto a quello che l’autore ha affidato alla princeps, e poi riedito nel 1808 e forse nel 1813» (p. CVII). Nella seconda edizione (Ugo Foscolo, Poesie, nuova edizione critica per cura di Giuseppe Chiarini, Livorno, Giusti, 1904), Chiarini «ripristina le lezioni della princeps, dalla quale
tuttavia si allontana per l’inserimento di virgole all’interno del verso […] e a fine verso […]; per l’abbassamento di iniziali […]» (p. CVII) e per altre scelte ecdotiche piuttosto arbitrarie. Varie edizioni novecentesche si avvalsero via via «di una maggiore consapevolezza filologica, che
si manifesta, anche per quanto riguarda Foscolo, soprattutto […] a partire dalla seconda metà del XX secolo» (p. CVIII). Oltre alla già menzionata edizione di Chiarini e a quella curata da Orlandini (che «non subisce cambiamenti nelle diverse riproposte novecentesche» ivi, n. 171) si indicano di seguito quelle citate dai due curatori:

  • Ugo Foscolo, Opere, a cura di Guido Bezzola, Milano, Rizzoli, 1965, 2 voll., vol. I, Poesie e prose d’arte
  • Ugo Foscolo, Opere, a cura di Franco Gavazzeni, Milano, Ricciardi, 1974, 2 voll., vol. I.
  • Ugo Foscolo, Poesie e carmi, a cura di Francesco Pagliai, Gianfranco Folena, Mario Scotti, Firenze, Le Monnier (Edizione nazionale delle Opere di Ugo Foscolo), 1985.
  • Ugo Foscolo, Opere, edizione diretta da Franco Gavazzeni, Torino, Einaudi-Gallimard, 1994-1995, 2 voll., vol. I, Poesie e tragedie, 1994.

3.

• testo dell’edizione critica in oggetto e ragioni della scelta ecdotica*

Le ragioni alla base dell’edizione vengono esplicate nella Premessa (cfr. pp. XI-XIII): «Negli ultimi anni […] i due curatori si sono misurati, dapprima autonomamente, con alcune questioni aperte da una rilettura del carme, condotta appunto con lo sguardo della filologia dei testi a stampa: a un convegno foscoliano del 2005, in un intervento intitolato Le prime edizioni dei “Sepolcri” [Dei Sepolcri di Ugo Foscolo, Atti del convegno di Gargnano del Garda, 29 settembre – 1 ottobre 2005, a cura di Gennaro Barbarisi e William Spaggiari, Milano, Cisalpino-Istituto Editoriale Universitario, 2006, 2 voll., vol. II, pp. 543-565] Alberto Cadioli tornava a porre il problema di un corretto esame delle testimonianze superstiti, auspicando un sistematico censimento e la relativa collazione di tutti gli esemplari reperibili della princeps; e Giovanni Biancardi, parallelamente, ma muovendo da un esame comparativo fra le prime due stampe bresciane, veniva via via avanzando alcune osservazioni ecdotiche più generali circa la necessità di un nuovo testo critico, facendole poi confluire nel saggio Per una nuova edizione critica dei “Sepolcri” foscoliani [«Moderna. Semestrale di teoria e critica della letteratura», v. X, 2008, f. 2, pp. 127-140]».

4.

criteri di edizione*

I due curatori dedicano un’ampia sezione ai Criteri di edizione (cfr. pp. CXXXV-CXL): «Abbiamo appurato che, dopo la princeps, Foscolo non disapprovò la pubblicazione dei propri versi in G1807, ma non intervenne in alcun modo sull’edizione di Pindemonte. Nella seconda edizione bettoniana, invece, abbiamo riscontrato una macroscopica innovazione, ovvero un’aggiunta alla nota del v. 200. Essa discende sicuramente dalla volontà dell’autore e induce a sospettare […] che anche in altri luoghi di B1808 si possano celare ulteriori interventi foscoliani […]. Esaminando le restanti edizioni, abbiamo poi individuato un’altra stampa credibilmente allestita con il consenso del poeta, S1813. S’è chiarito, invero, che l’editore asserì di aver voluto seguire B1808 […] e che prove certe di nuovi interventi autoriali […] si possono rintracciare nella sola sezione dedicata ai sonetti ed alle odi. I ritocchi in essa compiuti lasciano tuttavia aperto il serio dubbio che Foscolo sia potuto intervenire anche sul testo dei Sepolcri». Da una simile ricostruzione, Giovanni Biancardi e Alberto Cadioli individuano nella princeps [B1807] un sicuro punto di riferimento, in quanto «unica edizione curata senza dubbio e nella sua interezza dal poeta», e decidono di «fondare il testo critico sulla lezione in
cui essa si fissò, lasciando all’apparato il compito di documentare tutto quanto ebbe ad oscillare prima e ad allontanarsi in seguito» (pp. CXXXV-CXXXVI). Il testo viene dunque offerto secondo B1807, con la scrupolosa segnalazione, da parte dei due curatori, dei luoghi in cui la lezione se ne discosta, ossia «all’altezza della l. 7 di p. 21, sopprimendo nella premessa alle Note l’indebito apostrofo dopo la preposizione semplice in da’ quali fonti» (p. CXXXVI). «Alla l. 15 di p. 24, invece», segnalano Giovanni Biancardi e Alberto Cadioli, «non abbiamo ritenuto opportuno introdurre l’integrazione ƩO[Y], come proposto da Guido Bezzola. È vero, in effetti, che Foscolo indicò esplicitamente la fonte dell’epigrafe […] e che quest’ultima, le Iscrizioni antiche di Gaetano Marini, non reca ƩO, ma il possessivo ƩOY. Un intervento sul testo di B1807, però, sarebbe lecito solo se potessimo dimostrare che l’omissione dell’ultima lettera fu mera svista, compiuta per distrazione dal greco Foscolo, e nel 1807, o commessa dal compositore della princeps e non emendata né dal poeta, né dai correttori della tipografia Bettoni. Ed è questo, appunto, che non possiamo affatto asserire» (ivi). I curatori si soffermano anche sulla «variante fatali per fatati» (v. 288), introdotta «dall’edizione di Mayer e Orlandini del 1856» (p. CXXXVII) e non accolta perché «mera lectio facilior, non supportata da alcun’altra attendibile testimonianza» (ivi), così come «Priva di alcun sostegno documentale […] è risultata infine la suggestiva ipotersi formulata da Luigi Morandi nel 1888, ovvero quella di correggere t’invadeano al v. 184 con c’invadeano: di quest’ultima lezione non si trova traccia in B1807, nemmeno in qualità di variante di ‘stato’» (ivi).
Giovanni Biancardi e Alberto Cadioli segnalano inoltre «Un intervento significativo su una forma tipografica di B1807, […] Avvenuto a tiratura ampiamente avviata e [che] dette origine all’oscillazione tra le lezioni e in un’urna sepolcrale / e in urna sepolcrale (p. 24, l. 13)» (ivi): attraverso l’esame del «campione di esemplari superstiti», studiato con uno sguardo attento anche agli aspetti della bibliografia testuale, è emerso che «l’oscillazione tra le due varianti si poteva osservare in esemplari dove il terzo fascicolo era stato impresso su carta soprafina […], mentre era
del tutto assente in quelli su velina, né era attestata nei due soli che presentavano un terzo e più modesto tipo di carta […]. Risultava evidente, perciò, che la forma era stata corretta nel mentre si stampavano i fogli in carta soprafina, necessariamente usati in gruppo compatto, poiché il loro maggior formato imponeva un registro differente da quello delle carte di diversa qualità» (p. CXXXVIII). I due studiosi avanzano l’ipotesi – supportata dalle valide osservazioni che possono leggersi alle pp. CXXXVIII-CXXXIX – che «dopo aver tirato alcuni fogli […] i torcolieri siano passati ad imprimere tutti quelli in velina (costanti nel recare e in un’urna) ed infine le carte che accolsero
l’oscillazione e in un’urna / e in urna» (p. CXXXIX): la lezione accolta è dunque e in urna.
Per quanto concerne gli aspetti grafici, l’edizione riproduce B1807 in ogni sua peculiarità, «anche per quanto riguarda la materiale distribuzione dei versi e delle note nello specchio di stampa. Il testo critico, pagina per pagina, linea per linea, è pertanto conforme a quello della princeps, di cui [è stato] rispettato anche il formato […] e le scelte nell’uso di caratteri di corpo differente» (ivi).olutivo. Qualora una delle due fasce non fosse presente, si segnala la mancanza con un filetto tipografico.

5.

presenza di approfondimenti filologici forniti, ad esempio, nella nota al testo (o in altri scritti come introduzione o prefazione)

Un’ampia sezione è dedicata alla Descrizione dei testimoni (pp. CXV-CXXVII). Oltre alle fonti utili alla ricostruzione del testo del carme, viene fornito l’elenco delle altre edizioni uscite vivente Foscolo, esclusi i volumi miscellanei che raccolgono il componimento insieme ad altri testi (cfr.
Altre edizioni (1807-1827), pp. CXXVIII-CXXXIV).

6.

fonti archivistiche consultate dal curatore*

Nessuna: l’opera è tramandata soltanto da testimoni a stampa.

7.

tipo di apparato/i*:

L’apparato orizzontale è suddiviso in quattro fasce, descritte alle pp. CXXXIX-CXL: «La prima è riservata a quanto di B1807 (e di Ba1807) è stato emendato, poiché manifestamente scorretto. Nella seconda, invece, abbiamo riportato le varianti a stampa e le correzioni manoscritte di Ba1807. Nella terza, precedute dalla sigla Ess., sono state collocate le varianti di ‘stato’ e le restanti divergenze nella resa tipografica riscontrate in singoli esemplari della princeps, ma si sono ricordate anche tutte le lezioni che da loro si allontanano nei richiami (anticipate dall’indicazione corsiva Note), poiché sospette di tramandare il testo in uno stadio antecedente a quello definitivo. Nella quarta, poi, abbiamo raccolto (sotto la sigla Altre edd.) le varianti delle più significative edizioni che seguirono la princeps. In questa fascia, pertanto, compariranno le lezioni di B1808 e S1813, ma si è ritenuto opportuno concedere spazio anche alle varianti di G1807».

• posizione dell’apparato*: a piè di pagina

8.

presenza di note / commento al testo*: No

9.

presenza di altri scritti e loro descrizione/utilità/specificità*

Nella Premessa all’edizione (pp. ix-xiii) è data ragione della presente edizione e vengono sinteticamente illustrati il metodo di lavoro degli editori e i risultati raggiunti. Sono inoltre presenti una Tavola delle abbreviazioni alle pp. xv-xvii e un Indice dei nomi alle pp. 33-37. Due significativi
approfondimenti si trovano nella prima parte, intitolata Storia del testo (pp. XIX-CXI), articolata in due ampie sezioni: nella prima, Dalla composizione alla prima edizione (pp. XXI-LIX), Giovanni Biancardi ricostruisce l’evoluzione del progetto editoriale; la seconda sezione, firmata da Alberto Cadioli, riguarda invece le Edizioni dei Sepolcri successive alla prima (pp. LXI-CXI).

10.

ulteriori eventuali considerazioni:

Nella Premessa, i due editori precisano di volersi assumere «l’intera responsabilità dell’edizione, in ogni sua parte. Per offrire una compiuta visione delle strategie operative adottate nel lavoro comune, hanno tuttavia deciso di lasciar traccia dell’originaria suddivisione dei compiti di materiale stesura dei dati progressivamente raccolti» (p. XII).
La presente edizione costituisce il primo volume della Biblioteca Tipografica della casa editrice Il Muro di Tessa, specialmente dedicata a edizioni di scritti usciti per la prima volta in età tipografica. Il comitato scientifico è costituito da Giovanni Biancardi, Alberto Cadioli, Luca Danzi, Carla Riccardi e William Spaggiari. Il volume è stato impresso dalla INGRAF – Industria Grafica Srl a Milano. L’edizione critica è stata in seguito ristampata in: Ugo Foscolo, Dei Sepolcri. Carme, edizione critica a cura di Giovanni Biancardi e Alberto Cadioli, Roma-Milano, Edizioni di storia e
letteratura-Il muro di Tessa (Temi e testi. Reprint), 2012.